lunedì 28 febbraio 2011

Ragionevole mente?

"Istinto: dal latinoINSINCTUS...sentimento che si generanegli animali per effetto immediato della loro costituzione, e gl'incita a certe operazioni per le quali si procacciano quello che loro giova o fuggono quello che loro nuoce."

Ora domando: siete proprio tutti sicuri di non discendere dalle scimmie?
Per questo la realtà è diventanta sogno. Ma sogno non era.

giovedì 24 febbraio 2011

Senza nome

Disatteso,
dimenticato dietro una barriera
di priorità,
rinnegato,
nascosto dietro ogni angolo di altro.
Ritrovato, ma forse ancora da perdere.
Inaspettato, ma forse sempre atteso.
Incantevole magia
capace di rendere luce a ogni punto di ombra
che tutto copriva.

Risveglio.
Coscienza di un'incoscienza che ci appariene,
innocenza
disarmante.
Come soldato senza più armi
con le spalle al muro,
in attessa che gli puntino al cuore.
Che sarà?

Desiderio,
folle alchimia di due corpi
che ancora non si conosco,
scoprisi, senza coprire il freddo
che l'anima ha.
Chiudere gli occhi,
sentirlo ancora lì.
Irrinunciabile.
Naturalmente egoista,

naturalmente altruista.

Respiro.
Con un passato,
forse senza futuro.
Segregato in una gabbia
di paura.
Incastrato fra pesanti travi:
ieri.
Liberato da potenti ali: oggi.
Clandestino,ma in una terra
che potrebbe essere nosta:
domani.
Io e te: ora.

mercoledì 23 febbraio 2011

qualche anno fa...ma ancora oggi...

Altro non è che una vecchia mail che ho tirato fuori da un cassetto...la scrissi per una persona speciale che ora non fa più parte della mia vita....

About love...

"C’è sempre una frase o un pezzo di qualche canzone in questa mail del lunedì…
Questa volta voglio parlarti di quello che per me è quella strana cosa che tutti etichettiamo come “amore”,continuando il discorso iniziato sabato notte…

Ho sempre odiato dare i nomi ai sentimenti….non si può, è come sminuirli o volerli per forza mettere in una gabbia…
Mi piace però la parola “sentimento”, sentire…pensa che nel greco antico ci sono tantissimi modi di definire la parola amore…noi invece non li abbiamo…non abbiamo queste sfumature…
Io credo che l’amore sia quella luce che di colpo illumina l’esistenza di una persona…penso che l’amore sia l’acqua e il nostro cuore la roccia...cos’è la sabbia se non roccia sgretolata dall’acqua che ha assunto una consistenza nuova… in grado di riempire spazi anche piccolissimi, di assumere forme impensabili, in grado di seguire il vento e sempre pronta ad accettare nuovamente l’acqua….?!
Sabato sera Andrea ha detto una cosa che condivido a pieno ed è che quelle due parole “ti amo” racchiudono troppo spesso egoismo in sè…
Ricordo lunghissime discussioni a riguardo, con un uomo che ha una stima immensa da parte mia, ed è il mio professore di filosofia del liceo con il quale spesso mi fermavo a parlare di questioni “metafisiche”….e sostenevamo entrambi che l’amore sia troppo spesso una necessità del nostro essere,una non sempre benefica forma di egoismo…inteso non solo come idea di possedere l’altro, ma anche come necessità di ritrovare quanto più possibile noi stessi nell’altro….Questo non è l’amore che cerco io…
Io credo ancora in qualcosa di più puro…qualcosa che va cercato, scovato e soprattutto accettato…ed è quella forma di “amore” che si può racchiudere solo in una espressione che può quanto meno avvicinarsi a questa mia idea…è il pezzo di un’opera,L’Andrea Chenier….e dice “tu sei la meta dell’esistenza mia”….
Questo per me è l’unico modo per descrivere con le parole quello che non ha senso se spiegato con gli occhi della ragione, perché incomprensibile e non definibile…

Ecco perché troppo spesso le storie, i matrimoni finiscono, perché non ci si completa nell’altro, perché non si è disposti a correre il rischio di avere un senso solo in due….si pretende, si richiede, si osserva e si accusa , ma poche volte si capisce e si accetta, ci si fa piccoli come un granello di sabbia pur di essere parte del cammino dell’altro…pur di condividere noi stessi e il nostro fine in questa vita….
.Avere l’altro come nostra meta, renderebbe ogni singolo istante assolutamente pieno di un senso…di un vero sentire...

Questa, M, è una parte del Sara- pensiero…quella che si firma Antigone. Perché preferisce andare contro l’ovvio e scontato pur di ricercare il raro e prezioso senso di ciò che è nascosto….
Perché ci vuole più coraggio a credere e sognare di quanto ce ne voglia a farci distruggere sogni e illusioni dagli anni, dalla vita, e da tutte quelle persone che brancolano nel buio di loro stesse…

mercoledì 9 febbraio 2011

Come un fulmine a ciel sereno

Chissà cosa ha fatto scendere Holly Golightly da quel taxi in "Colazione da Tiffany"?
E' stato forse quando Paul Varjak dice ad Holly che la fuga altro non è che una gabbia, dal momento che può difendere dagli altri, ma non da se stessi?O forse la consapevolezza che se non fosse scesa, che se non avesse smesso di fuggire, l'avrebbe perso per sempre?
E tutti i miei no?Luca Cavalli Sforza ha scritto un bellissimo saggio dal nome "l'evoluzione della cultura"...io dovrei scriverne uno dal titolo "l'evoluzione della paura".
Mi sono sempre ripromessa di impedire a chiunque di allontanarmi da quello che era il mio sogno, mi sono sempre detta che avrei impedito a chiunque di arrivare troppo vicino, mi ero promessa di fare qualsiasi cosa per difendermi e imperdire alla sofferenza di arrivare a me.
E poi crolla il primo No, e via il secondo e tutti quelli a seguire fino al punto che quello che prima mi rendeva forte e sprezzante, mi blocca, mi mette con le spalle al muro.
E non puoi far altro che cedere.
Quello che era bianco diventa nero, quello che era fermo inizia a muoversi, quello che era nascosto diventa evidente. I miei occhi non sanno ingannare. Posso usare tutta la razionalità di cui sono capace, posso usare tutte le barriere e catene che ho, posso prendere in prestito la lucidità da chi mi è accanto...ma loro no, non sono buoni attori, non sanno fingere.
E non posso che gettare le armi ed arrendermi.
Non c'è fuga, non c'è stratagemma che ormai mi possa allontanare, ci sono dentro.
E non poso più fidarmi di nessuna delle mie certezze, non posso più nascondermi dietro un filo, cosa che ero capace di fare prima, non posso più nulla.
Sono qui. E qui voglio rimanere.
Non lo so quello che verrà. Mi innamorerò per davvero? Lui saprà fermare la mia interminabile fuga? E se fosse proprio lui a fuggire? In tutta questa situazione fatta di repentini cambi di rotta, tutto può succedere. Io ho impostato la mia e ormai penso sia troppo tardi per rimanere in porto. Ho vele abbastanza grandi e la mia chiglia è robusta, al timone ci sono io e confido in venti favorevoli dal cielo.Sono in viaggio...

venerdì 4 febbraio 2011

Giorgio Gaber...un augurio a me stessa...

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.