lunedì 10 ottobre 2011

Luce, colore, ricerca.

Un nuovo viaggio.
Una terra lontana, la Svezia. Tanto sognata. Finalmente toccata.
Un mondo diverso: luce nuova,luce del nord. Colori nitidi.
E come sempre la luce sa fare...nuove ombre, nuovi punti di fuga, nuovi orizzonti.
Tornare sapendo già quale terrà inseguire ancor prima di tornare. Ancora più a nord. Ultimo punto,ultimo nord, oltre il quale non c'è più terra. NordKapp.
Andare lontana da me stessa e spingermi ancora oltre, voler conoscere i limiti di questa terra e i miei.
Come ad ogni viaggio, quello che chiudo e riporto nella mia valigia è una crisi enorme, come a rubare quella luce vista lontano e portarla con me per illuminare la mia realtà.
Ma è reale tutto questo? No.
Non c'è un amore reale, non c'è un sogno reale, non c'è un contatto reale.
E allora torno indietro, come a voler a tutti i costi trovare un barlume di verità in quello che ho vissuto.E capire che forse non c'è mai stato, che forse era tutta una bugia: la luce del nord non perdona, non nasconde. Fredda e indifferente, quanto chiara e avvolgente.

E come se la luce non bastasse, incontri il colore. Il colore creato, fissato, trasmesso nelle tele di un pittore. Nell'incontro con l'arte e l'artista.
Ricerca.Verità.Simboli.
E poi quel concetto, quello che dà senso a tanti interrogativi: un nuovo e necessario criterio di ricerca. Il RICONOSCERSI.
Cercare fino a riconoscersi in quello che si è trovato, magari dover creare quello in cui riconoscersi,come un artista nelle sue opere. Creatura e creato: assolutamente unico e irripetibile, come ogni animo, ancora non rappresentato, come quella pennellata che da quel bambino partiva,a simboleggiare l'anima che può svilupparsi.
Vedere la propria anima, prenderla in mano,lasciarla andare davanti a noi, e inseguirla. Inseguirla avanti, dentro di noi, dietro, qui e altrove, nel mezzo e al limite, sopra e sotto: ovunque.
Mettersi alla ricerca, ma come sempre ogni ricerca parte da quello che è stato, come la STORIA.
Trovare un punto di congiunzione, quel cerchio che tutto racchiude, letto nei libri del mio tanto amato Terzani, sentito nel racconto della Trinità secondo Roberto, trovato nella storia dell'uomo. Capire che si è in quel cerchio e come parte di esso, parte di quella verità: essere.
E nella certezza dell'esserci, nel conforto di una storia scritta nel Dna, voluta da un Dio non indifferente, ricercarsi.
Perchè non è vero, come diceva Eraclito che "tutto scorre", ma TUTTO TORNA.


Ho riaperto un cassetto, al di fuori del quale avevo messo un cartoncino con scritto "Antigone". C'ero io. Solo io. Io e miei sogni. Quello che volevo divenire, quello in cui mi sapevo riconoscere, quello in cui voglio cercarmi. Perchè finchè sarò in quel cerchio, potrò ancora essere.